giovedì 3 dicembre 2009

Medicina e autenticazione

Interrogato sulla relazione paziente-medicina, un medico chirurgo specializzato in anestesia, nonché ontopsicologo, risponde: “Il fatto che, nelle società postindustriali, una persona su due si rivolga alle medicine alternative innanzitutto significa che la richiesta di salute non è assolutamente soddisfatta dalla medicina ufficiale e, considerato poi che neppure le medicine alternative la soddisfano totalmente, ne consegue che l’oggetto reale è la ricerca della salute, che in tanti non comprendono ma che fa intravedere la possibilità di un grande business dietro questa richiesta.

In realtà nella vita accade almeno un’ occasione in cui qualunque persona ha un ripensamento sulla rigidità del proprio stile di vita, ma a questo punto diventa importante il tecnico che si incontra; il cliente mette il dubbio - al tecnico di turno - circa la propria responsabilità per il problema che porta; ma il tecnico deve essere anche un capace lettore della soggettività umana e non cadere nel tranello. A tale scopo è utile per l’operatore, in medicina come in qualunque altro campo, seguire un training di autenticazione secondo il metodo ontopsicologico”.

martedì 3 novembre 2009

Il progetto di natura

Come nel corpo, sul piano medico, il sistema immunitario – sebbene sembri centripetato nel midollo – in realtà è equamente distribuito in tutto l’organico, altrettanto l’anima non può essere oggettivata in una specifica zona, ma sta dovunque. Quando la casa è costruita, il progetto di quella casa fatto dall’architetto è nel sincronismo funzionale dell’oggetto in questione. Questa è l’anima o In Sé ontico: il progetto attivo risultante del disegno con proprio scopo.

“Progetto” etimologicamente significa l’a priori, il premeditato, il prepensato, il pregettato per, una forma per. “Progetto” viene dal lat. “pro-iectum”, “pro-icio”: pre-gettare, pro-gettare (il “pre” va messo prima e dopo; dovremmo dire “preiectum pro”); quindi “esposto per”.

Il progetto è un principio con facoltà di individuare, specificare e metabolizzare tutto ciò che gli è proprio nell’ambito del reale (il reale è tutto ciò che esiste, che sia energetico, spirituale, materiale, chimico o ecologico), per cui diviene reale e fa evoluzione secondo una sua precisa forma dal principio.

approfondimenti su www.ontopsicologia.org

giovedì 1 ottobre 2009

Laurea specialistica in Ecobiologia

Il Corso di Laurea ha l’obiettivo di fornire un’avanzata preparazione su teorie, problemi ed applicazioni dell’ecologia moderna relativi alla conservazione della biodiversità, al funzionamento degli ecosistemi, delle reti trofiche e delle popolazioni oltre che all’introduzione di nuovi tipi di organismi, compresi quelli geneticamente modificati (OGM). I laureati saranno preparati per la ricerca scientifica e tecnologica orientata alla produzione di nuove metodologie di “sviluppo sostenibile”. Sara’ posta particolare attenzione al metodo scientifico, agli approcci sperimentali e alle tecniche ed ai metodi di acquisizione ed analisi dei dati per lo studio del ruolo del disturbo e delle sue attenuazioni nei meccanismi di persistenza dei sistemi ecologici.

Il laureato specialista dovrà essere in grado di lavorare in autonomia, assumendo anche responsabilità di progetti e strutture e di svolgere attività di innovazione scientifica e tecnologica, nonché di supporto alla progettazione di organismi modificati. Le attività professionali e di progetto riguarderanno ambiti ecologici correlati a discipline biologiche, nei settori di ricerca, controllo e sviluppo dell’industria, dell’agricoltura, della sanità e della pubblica amministrazione, con particolare riguardo alla tutela degli organismi animali e vegetali e della biodiversità, alla lotta contro gli organismi nocivi, allo sfruttamento delle popolazioni ed al controllo degli effetti biologici dell’inquinamento. Ampio spazio sara’ dedicato alle attivita’ pratiche di campo e di laboratorio indispensabili per la prova finale.

giovedì 27 agosto 2009

L’ecobiologia, l'arte del costruire ed abitare in modo sano

Bisogna ricordarlo, la casa ê molto più di un semplice rifugio fatto di quattro mura che sorreggono un tetto. Oltre alla sua funzione contro le intemperie, la casa deve permettere uno sviluppo sano, tanto sul piano fisico che su quello mentale e spirituale. È un luogo nel quale dobbiamo poterci ritemprare, riposare, ricaricare oppure creare e meditare e perché no, isolarci qualora ce ne fosse bisogno.

Costruire e/o abitare in modo sano non significa un “ritorno nel passato”, né austerità o eliminazione dei comfort. Non è neanche, come molti potrebbero pensare, un banale fenomeno di moda o un lusso riservato a qualche privilegiato, ma piuttosto il bisogno di ritrovare il semplice e legittimo piacere di vivere in un luogo nel quale regna un ambiente piacevole, un certo calore – quello che non si misura in gradi centigradi – grazie all’armonia ed alla buona circolazione delle energie racchiuse.

Ciascuno può mettere alla prova la sua propria sensibilità testando la sensazione che si prova quando si varca la soglia di una casa, di un appartamento o trovandosi in un luogo pubblico (negozio, ristorante). Se certi luoghi vi invitano a prolungare la vostra presenza, semplicemente perché vi ci sentite bene, altri invece avranno tendenza a farvi scappare a gambe levate. Certo, non ci si propone di cambiare la terra o di scombussolare il mondo; ma esistono delle soluzioni per rendere un luogo più accogliente e soprattutto più benefico.

Questo è precisamente lo scopo dell’ecobiologia.

venerdì 24 luglio 2009

Fondamentalmente l’Ontopsicologia analizza il valore positivo e creativo presente in ogni essere umano. Da questo punto di partenza è possibile portare avanti una ricerca con l’intento di formalizzare una strategia orientata verso il training e la realizzazione di personalità creative che possano dare un contributo all’evoluzione del contesto sociale e civile.
Nella sua indagine ha isolato il criterio di identità elementare – l’In Sé ontico e relative pulsioni – come costante base di sanità e funzionalità. L’In Sé ontico (il principio formale intelligente dell’essere umano, cioè il nucleo o forma dell’unità di azione uomo) è il criterio operativo e certificante che garantisce l’esattezza di conoscenza sia in campo scientifico che in ambito esistenziale, ed in particolare consente la riuscita economica.
La novità dell’Ontopsicologia si basa su tre scoperte proprie: campo semantico, In Sé ontico e monitor di deflessione. L’isolamento del campo semantico ha consentito:
1) di individuare un Iso (In Sé ontico) che costituisce la normotipia del criterio umano, come individuo e come specie; ciò consente il recupero del codice base che rende possibile il vettore di esattezza in qualsiasi autoctisi storica;
2) di individuare l’esistenza di un meccanismo (monitor di deflessione) deviatore delle informazioni base sensorie. Questo impone un’angolazione fissa che non sempre dà l’esatta corrispondenza con il reale.

domenica 21 giugno 2009

Lo psicoterapeuta

Lo psicoterapeuta è un tecnico che sa leggere la “protosemantica” del cliente e la espone alla coscienza di questo, affinché il cliente possa agire volontariamente ed aprire la metanoia ricostituente. La direttività è duplice:

a) forzato orientamento sull’Io del cliente
b) selezione tematico-prospettica degli argomenti.

Orientare il cliente sulla selezione tematico-prospettica significa, quindi, una certa costrizione di introspezione su fatti-chiave di se stesso. La direttività è empatica per il fatto che lo psicoterapeuta rileva la scelta etica senza aggiungere la propria etica. Si può fare obbiettiva psicoterapia quando psicoterapeuta e cliente possono interagire su una totalità di contatto ontico esistenziale: l’essere totale del cliente è colto su tutte le sue varianti emozionali e psichiche nel limite storico della seduta. Lo psicoterapeuta è in grado di seguire l’emozionalità del cliente facendosi emozionalità risonante la pulsione di questo, ma con coscienza distinta. Lo psicoterapeuta deve muoversi con ogni dinamica per creare il contatto con il punto primario del cliente. Cerca di creare dei momenti dinamici all’insaputa di questo: il discutere su alcuni modelli di complesso, di fissazione oggettuale, di rapporti del passato che strutturano il presente, di interferenze regressive di Super-Io, etc., deve essere effettuato attraverso la tattica del muoversi in periferia per guadagnare il centro. In virtù del contatto con la centralità organismica dell’altro, lo psicoterapeuta è in grado di vedere la scissione tra l’Io e l’In Sé, di discriminare le pulsioni di quest’ultimo dalle pulsioni complessuali e di verbalizzare con insistenza la pulsione dell’In Sé all’Io (direttività).

approfondimenti su: ontopsicologia e antonio meneghetti

giovedì 21 maggio 2009

The school of a Leader

Undoubtely, being a leader today is one of the main characteristics of individuality, and that is also a huge goal. The word leader has many meanings, and it often implies a lack of correspondence between the meaning and the subject who represents it.
After being a successful therapist for years, at the beginning of the 80s Antonio Meneghetti decided to develop the field of leadership according to the ontopsychological school (see the book “The psychology of a leader”).
According to Antonio Meneghetti, “whatever his field of action may be – financial, economical, political, entrepreneurial, medical, etc., a leader is a providence of the spirit in the world, and as such he can help people. He is the one who, through his own successful egoism, achieves social good for everybody. In so doing, he creates wealth and helps thousands of people, being a stimulus for society and helping progress”.
These are the bases on which Professor Antonio Meneghetti created a school for the training of leaders who operate in many social fields (politics, economics, art, etc) through the authentication of the intellectual and creative potential.
The best way of training is the Residence, i.e. a residential stage which lasts a few days, with theoretical and practical lessons, on contact with a clean nature.
Of course, Lizori is the perfect habitat to host people coming from all over the world.
Together with a natural and hospitable landscape, the halls and rooms of Lizori retain an atmosphere of sand and stone, making them ideal venues for hosting post degree courses and other activities.

giovedì 23 aprile 2009

Atteggiamento sostenibile (Il progetto OIKOS lancia un’altra iniziativa sostenibile)

Il progetto OIKOS Recycle and Preserve, avviato a Recanto Maestro alla fine del 2008, sta espandendo la sua azione quotidianamente.
In soli tre mesi di attività, sono già stati raccolti 182 kg d’immondizia riciclata.
Il prossimo passo sarà un’iniziativa volta a raccogliere e convertire pile, batterie e scarti tecnologici (come cellulari in disuso, dispositivi di comunicazione, caricabatterie e altro).
Offerti dalla ADS Green, azienda partner del progetto, 1000 miniraccoglitori sono stati distribuiti ai cittadini, ai partner e ai visitatori di Recanto Maestro, così come alla comunità.
Pile, batterie, dispositivi, radio e altra attrezzatura, deve essere posta dentro i miniraccoglitori e deve essere consegnata al College di Antonio Meneghetti, punto di raccolta di questo materiale. Dopo questo, il materiale sarà trasportato all’azienda Suzaquim, dove sarà separato e lavorato in base alla tipologia di materiale.
Per saperne di più del lavoro sviluppato per la ADS Green, visitare il sito: www.adsmicrologistica.com.br.
Osserva sempre le 3R durante la tua giornata: riduci i consumi, riusa il materiale e ricicla quando non è possibile il riuso.

(Articolo tratto dalla rivista “Recanto Maestro up to date”, II bimestre 2009)

mercoledì 25 marzo 2009

Ecologia olistica

Dal Consapevole n.6


“... se la natura è ordine, è perfezione, è “in se” naturistico, e se la nostra “anima” è il mondo della vita, è il mondo della natura, l’elemento base, l’epistema, allora entrare in rapporto, in osmosi con la natura, significa entrare in rapporto con il proprio in sé”. Tutto questo è “ecobiologia olistica”(1): ma che cosa significa? Eco: vuol dire casa, ambiente. Biologia: sta per conoscenza della vita organica. Olistico: intero, armonico.

L’ecobiologia olistica, intesa proprio come un insieme di più cose ordinate e sincrone, insegna a saper vivere con qualità superiore la propria vita, insieme con l’ecosistema naturistico. Insegna quindi a saper connettere il macrocosmo vivente con il nostro microcosmo quotidiano, propone di saper costruire senza distruggere, di usare edilizia, energia organica e una confortevole bioarchitettura secondo logistica di sanità del corpo, e trasparenza viva con la natura.

Capire attraverso il saper fare
Cercare di capirne il significato a livello teorico, non porta certo a quello che veramente è il significato vero, profondo: solo l’esperienza pratica, solo “saper fare”, ti aiuta a capire veramente. “Prima divieni, poi capisci”. Si può iniziare, un po’ per divertimento e un po’ per relax, ad innaffiare un piccolo orto, un giardino; tutti i giorni, tutte le sere, dopo la giornata di lavoro, non appena il sole inizia a calare, ci si reca nel luogo scelto, per “adempiere” mansione e interazione col divenire naturistico dei semi e degli ortaggi.

Ogni giorno che passa, ci si sente più responsabili nel fare questa azione, si capisce che non è un gioco: con la natura non si scherza. Bisogna cercare di capire che cosa questa azione può ridare, in che modo si può fare al meglio del proprio possibile, perché “nella misura in cui faccio questo, vengo costruito” .
Il semplice innaffiare è un’arte, non puoi farlo tanto per fare; mentre lo fai, capisci ad esempio quanta acqua vuole quella specifica pianta e in che modo vuole essere innaffiata, perché ogni pianta è distinta e diversa dalle altre.

Capisci che quella pianta, quella terra, quella pietra, sono mondi perfetti. La natura è pulita, è ordine imperturbabile, non ti sta a giudicare, non ha nessuna morale. Quando arrivi in quel luogo, arrivi con i tuoi problemi, con il tuo lavoro, con i tuoi stereotipi, ma lei, la natura, rimane li, sembra quasi dirti “se tu mi aiuti, io aiuto te”. Dopo un po’ che inizi a dare quello di cui ha bisogno, facendolo con amore, con pazienza, con una forma di disponibilità interiore, la mente inizia a placarsi, tutto quello che pensavi, inizia a diventare relativo, l’unica cosa che ti interessa veramente sei tu e il luogo, sei tu e il tuo in sé. Vuoi capire quindi quello di cui quella pianta, quella terra, hanno bisogno; inizi così a togliere quelle erbe intorno che la soffocano, la danneggiano, quel sovrappiù non funzionale. È un progetto pratico, che deve avere una corrispondenza con il gioco della natura, in quel posto: mentre lo fai, inizi a capire quello di cui tu hai bisogno, inizi ad apprendere come salvaguardare le azioni migliori della tua vita.

Imparando a togliere le cose superflue, impari anche ad estirpare certi atteggiamenti mentali, certe situazioni non funzionali alla tua identità. Imparare a lavorare la terra, saperla contattare, seminare, toccare, significa apprendere dalla terra, perché questa ci offre la prima forma di pedagogia. Saper mettere il seme nel luogo giusto, piantare un albero nel momento opportuno, irrigare, zappare, distinguere l’erba buona da quella cattiva, significa gestire in modo pratico la propria interiorità. Pulire, toccare la terra, significa avere contatto con la vita che è, significa ossigenarsi di questo ordine che è la natura. Quando si è sereni e tranquilli nei confronti della Terra, si inizia a sperimentare il contatto con se stessi, con la propria “anima”, perché nel mentre si cerca all’esterno cosa fare, in realtà si sta facendo una ricerca interiore; mentre ci si struttura con la terra, specificandola a proprio servizio, ci si nutre di potere. Ho bisogno della terra perché tramite essa mi realizzo psicobiologicamente.

Ecobiologia quindi significa sapermi inserire dentro il progetto già operativo di ciò che è la natura; si ha la possibilità di mantenersi in un’attivazione costante di vitalità, sia come ricostituente, che come disposizione in progress. Attraverso l’ecobiologia olistica, si acquisiscono nuove conoscenze su come capire il ciclo vitale tra natura e uomo, come saper coniugare le esigenze di cibo, le esigenze della casa e dei vestiti in un ordine continuo e aperto alla riciclicità, sempre reversibile e interattiva.
L’importanza quindi di avere cibi puliti nella stagione appropriata, la coltivazione di un proprio orto stagionale dove operare e collaborare in stretto rapporto con la Madre Terra, che produce fiori, frutta cibo e delizie di salute e di cura. Bisogna mettere insieme questi tre elementi: uomo; ambiente; natura, amica universale del vivente qui e adesso.

1) Estratta dal pensiero scientifico dell’Acc. Prof. Antonio Meneghetti inserito nel sito www.filosofia-ambientale.it nell’agosto 2005.

lunedì 23 febbraio 2009

SEX, POWER AND GRACE IN FEMININITY

The work consists of transcriptions of conferences, ontopsychological therapies, seminars and congresses which – over a time-span of thirty years – Antonio Meneghetti has given on female intelligence, because, as he himself writes: “The great problem of the future is the lack of intellectual leadership and action on the part of women. My initiative is meant as an explicit invitation to women to think of their female condition in this world, in the here and now, meaning that women must find their identity, and, starting from that identity, construct an historical function”.
The purpose of the points put forth is threefold:

1) to prepare the figure of woman, psychologically, socially and economically, for the third millennium;
2) to provide a scientific update of the application of Ontopsychology to the evolution of female intelligence;
3) to start providing designed to facilitate a capable historical leadership on the part of women.

Far from being yet another exposition in the obsolete mould of feminism, or base on a remedial ideology of assistance, the work provides an original, alternative vision for developing action and responsibility on the part of women.

giovedì 22 gennaio 2009

Address during the inauguration ceremony of the Antonio Meneghetti Faculty

Acc. Prof. Ludmila Verbitzkaja

“Ladies and gentlemen, colleagues, friends, dear Prof. Meneghetti, I wish to congratulate you for the wonderful choice of being here during the inauguration of the Antonio Meneghetti Faculty. At the beginning of every action, of every project, there is always a concrete person, someone of great initiatives, whose wisdom leads on to development during all his time. The extent in which these people advance is the extent in which the objectives of society advance. The present process of market globalisation practically affects us in every sphere of our lives and in the relentless pace of everything that is computerization, information, and globalisation – there no longer seems to be any space for humanism, for spirituality, for personality development. But today we are pleased about the institution of the Antonio Meneghetti Management Faculty, right in the heart of Brazil, in the Recanto Maestro International Centre of Humanist Art and Culture, since it opens the way to a process of humanist globalisation. I believe it is very important for the first Faculty to be that of Economics and Management since it stimulates the development of similar undertakings. The introduction of Ontopsychology into Russian scientific education was a very important fact for the development of pedagogy, psychology and many other sciences. I am very happy to say that the Saint Petersburg State University, the oldest university in Russia, founded by Peter I in 1724, began this collaboration when Ontopsychology postgraduate studies began within the Psychology Faculty. The results of this project were not only the inauguration of the Ontopsychology department in our University, but also other very important results: an elevation of the consciousness of people. The inauguration of the Antonio Meneghetti Faculty is another step towards the development of humanism in our planet, for pedagogy but especially for our young people. Our youngsters cannot forget the importance of spirituality, since without the spiritual dimension our society cannot advance. And that is why today the humanistic character of education is such a priority issue. Our great scientist, philologist and linguist Dmitri Sergeevitch Lihatchov said that humanization is the humanization of society; the principle of humanization begins especially with new education models, social-cultural models at the centre of which stands the individual. I wish to offer my heartfelt congratulations to Antonio Meneghetti for the great strides in science and humanistic culture, one of the most wonderful examples of which is our surroundings. I have never seen such a beautiful place in the entire world and therefore I wish to thank you for the opportunity I have been given to be here. And, once again, I wish to say “bolshoe spasibo” to Antonio Meneghetti for all that he does for mankind and for Russia. I also wish to thank those who have made this day possible because the inauguration of the Faculty is another step towards the humanistic vision in the world.

Ontopsychology
Editrice psicologica
Antonio Meneghetti
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