sabato 13 agosto 2011

IDENTIDADE JOVEM: PALESTRA DI GIOVANI LEADER BRASILIANI

“Identitade jovem” (“Identità della gioventù”) è un progetto di formazione umanistica dei giovani, portato avanti da più di 20 anni nel “Centro Internazionale di Arti Umanistiche e Cultura Recanto Maestro”, nel sud del Brasile. Il progetto è ancorato alla pedagogia ontopsicologica, il cui scopo pratico – come scrive Antonio Meneghetti, fondatore e caposcuola dell'Ontopsicologia - è “incentivare ogni persona a fare e conoscere se stessa: per una pedagogia di sé come persone leader nel mondo (…) con abilità e comportamenti vincenti che comunque devono essere investiti per l’aiuto e il bene del sociale”.

Il progetto è stato presentato con grande successo da una delegazione di giovani brasiliani a Ginevra, presso il Palazzo delle Nazioni Unite, nel corso dell' evento «The new BRIC's Youth Generation and their future social responsability in the globalised world», organizzato dall'Associazione Internazionale di Ontopsicologia.


Un guru che raccoglie adepti in giro per il mondo? No, uno scienziato che insegna a cogliere le opportunità che offre la vita e a sfruttarle per il bene comune.

martedì 14 settembre 2010

Le prime Lauree di Specializzazione professionale in Psicologia ad indirizzo Ontopsicologico

Il 3 settembre a Roma, nella Sala Protomoteca del Campidoglio, il Rettore dell’Università Statale di San Pietroburgo, Acc. Prof.ssa Ludmila Verbitskaja, consegna le prime otto Lauree di Specializzazione professionale in Psicologia ad indirizzo ontopsicologico. Sono presenti, tra gli altri, il Decano della Facoltà di Psicologia dell’Università Statale di San Pietroburgo, Prof. Albert Krylov, il Vice-Decano della Facoltà di Psicologia della stessa università, Prof.ssa Larisa Tsvetkova e il Consigliere del Comune di Roma, On. Fabrizio Ghera.
La Rettore aveva anche presenziato al Congresso Internazionale “Verso la donna del Duemila”, organizzato dall’Associazione Internazionale di Ontopsicologia a Rio de Janeiro dal 28 dicembre 1999 al 2 gennaio 2000 e riportato nel libro sulla femminilità, recentemente ripubblicato dalla Psicologica Editrice.

martedì 6 luglio 2010

Informatizzazione, Europa e Ontopsicologia

Il 6 maggio 2000, presso la sala di Palazzo dei Notai a Bologna, nell’ambito della manifestazione
europea “Bologna 2000 – Capitale europea della cultura”, si tiene il convegno dal titolo “Informatizzazione: l’accesso libero dei cittadini d’Europa e del mondo alle informazioni”, nel quale intervengono, oltre al Prof. Antonio Meneghetti, altri accademici dell’Accademia Internazionale di Informatizzazione, tra cui il Prof. Valentin Nechaev, uno dei nove Vice Presidenti dell’Accademia e Preside della Facoltà di Cibernetica dell’Istituto di Radiotecnica, elettronica e automazione di Mosca.
Presenti tra il pubblico il Prof. Giampietro Puppi, coordinatore dell’Istituto di Fisica di Bologna e
Accademico dei Lincei, considerato tra i massimi fisici italiani, il Prof. Sergio Focardi, Preside della Facoltà di Informatica dell’Università di Bologna, il Prof. Franco Bochicchio, docente presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Bologna, il Prof. Mazzanti, responsabile di Informatica presso l’Istituto di Fisica dell’Università di Bologna, il Prof. Chinni, titolare della cattedra di Storia del Cinema presso il D.A.M.S. Il convegno è aperto dal saluto inaugurale del Presidente della Provincia, Prof. Vittorio Prodi, e dalla lettura dei comunicati del Prof. Enore Deotto, Presidente dello SMAU di Milano e Accademico dell’Accademia Internazionale dell’Informatizzazione, e del Presidente Onorario dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Prof. Giorgio Salvini, professore emerito presso l’Università “La Sapienza” di Roma.
Segue il Convegno un dibattito, al quale prendono parte, tra gli altri, il Prof. Marco Zuppiroli, docente di Economia Agraria presso il Dipartimento di Economia dell’Università di Parma e il Prof. Andrea Asperti, Presidente del Consiglio del Corso di Laurea in Informatica dell’Università di Bologna, membro dell’Advisory Committee del W3C.

venerdì 4 giugno 2010

Cinelogia

L’anno scorso, su consiglio di un collega universitario che ne era rimasto affascinato, ho frequentato, a Roma, nella Facoltà di Sociologia della Sapienza, un corso di cinelogia, una tecnica – messa a punto dalla scienza ontopsicologica – della quale, malgrado fossi da sempre un’appassionata di cinema, non avevo mai sentito parlare. Anche io ne sono rimasta affascinata, perché mi sono resa conto che attraverso questa tecnica, che strumentalizza il diverso impatto emotivo che le immagini filmiche hanno su ogni singolo spettatore per scoprire qual è l’immagine starter che lo muove dentro, è possibile aiutare il singolo a distinguere quelle parti di sé che sono originali ed autentiche da quelle parti che, invece, a sua insaputa, sono il prodotto di una sovrapposizione compiuta da altri (famiglia, maestro, partner, società, etc.) e che lo conducono molto spesso allo scacco esistenziale. Una tecnica che aiuta quindi ad adottare comportamenti autentici più funzionali alla propria vita. A questo punto, per me che ero interessata alle dinamiche sociali, nasceva spontanea una domanda: in che modo questa tecnica, che consente l’autenticazione dell’umano, può avere risvolti sul sociale? E la risposta mi parve scontata quando riflettei sul fatto che la società è un insieme di individui che operano e cooperano per il benessere sia individuale che collettivo e che le dinamiche sociali non sono altro che il frutto di dinamiche di singoli individui che interagiscono tra loro. Quindi, attraverso la funzionalità dei singoli si giunge, di conseguenza, alla funzionalità dell’intero gruppo.

giovedì 22 aprile 2010

La melolistica

Come ogni attività motoria, la melolistica ha una tecnica che procede in tre livelli progressivi e propedeutici.
Nel primo livello si apprende la tecnica, si correggono abitudini motorie non funzionali e si imposta tutto l’organico sul ritmo base della salute. Nello sport agonistico si aiuta il recupero della funzionalità organica dopo infortuni o periodi di stress e si migliora la tecnica sportiva grazie all’eliminazione di errori di esecuzione.
Il secondo livello si pratica per mantenere lo stato di salute organica-emotiva e rilanciare la capacità operativa: il ritmo, molto più vario ed articolato rispetto alla prima fase, ha lo scopo di potenziare la vitalità e l’attività di tutte le nostre funzioni psico-fisiologiche. Nello sport agonistico la melolistica di secondo livello viene praticata prima delle gare per provocare la migliore prestazione o peak-performance in sport individuali e di squadra.
Nel terzo livello di melolistica si facilita l’espressione di tutte le possibilità ritmico-motorie ed emotive dei partecipanti: l’organismo, in esercizio a pieno regime, viene trasceso e dà la mediazione per il raggiungimento di una conoscenza psicologica.

mercoledì 17 marzo 2010

Recuperare il corpo come primo strumento di conoscenza

Quando ci si avvicina all’Ontopsicologia, può succedere che si percepisca l’In Sé ontico come qualcosa di “astratto”, che non si può vedere o analizzare direttamente al punto da apparire difficile da cogliere o evidenziare. Eppure troppo spesso può “sfuggire” che il primo livello a cui l’In Sé ontico si esprime è proprio quello corporeo: la nostra biologia è la sua prima fenomenologia. Il corpo quindi è il nostro primo strumento di conoscenza: questo significa che è attraverso il corpo che il nostro In Sé si esprime, comunica e, al tempo stesso, rileva le informazioni presenti nella situazione in cui ci troviamo. Il problema è che non leggiamo in maniera corretta tutte queste informazioni con la nostra logica razionale, per cui il risultato finale è che pensiamo una cosa in un modo, ma il corpo ce ne segnala un’altra. Risintonizzare l’Io logico storico sull’In Sé significa rieducare la logica, le idee, le convinzioni e i comportamenti sui segnali che il corpo indica. Significa arrivare a far coincidere quello che il corpo sente e ciò che la testa pensa e decide. Significa essere una persona esatta, cioè uno strumento di conoscenza pulito, trasparente, funzionante, preciso nella sua totalità.

giovedì 11 febbraio 2010

Pedagogia pratica

In ambito pedagogico, l’Ontopsicologia insegna ai giovani ad essere pratici, materialisti. Ad esempio, nel proprio percorso di crescita ci si potrà trovare a dover lavare montagne di piatti, pulire bagni, stuccare una parete, rasare un prato… Bene, è ora di darsi da fare offrendo la propria performance di servizio, ma senza cadere in atteggiamenti messianici o pensieri del tipo: «Lo faccio per uno scopo metafisico…». No, quel lavoro un giovane lo fa perché è capace, perché vuole maturare e diventare un uomo completo sotto tutti gli aspetti, perché sa perfettamente che le intuizioni più alte dell’intelligenza hanno bisogno di radici ben piantate nel suolo e, quindi, non vuole essere inferiore alle proprie potenzialità. E poi, dopo aver svolto il servizio nel migliore dei modi, si torna a coltivare il proprio studio, il proprio lavoro, ritemprandosi attraverso i propri piaceri, etc. (per una visione generale sulla visione ontopsicologica in ambito pedagogico, cfr. i due libri di Antonio Meneghetti “Pedagogia ontopsicologica” e “L’arte di vivere dei saggi” – www.psicoedit.com)