domenica 21 giugno 2009

Lo psicoterapeuta

Lo psicoterapeuta è un tecnico che sa leggere la “protosemantica” del cliente e la espone alla coscienza di questo, affinché il cliente possa agire volontariamente ed aprire la metanoia ricostituente. La direttività è duplice:

a) forzato orientamento sull’Io del cliente
b) selezione tematico-prospettica degli argomenti.

Orientare il cliente sulla selezione tematico-prospettica significa, quindi, una certa costrizione di introspezione su fatti-chiave di se stesso. La direttività è empatica per il fatto che lo psicoterapeuta rileva la scelta etica senza aggiungere la propria etica. Si può fare obbiettiva psicoterapia quando psicoterapeuta e cliente possono interagire su una totalità di contatto ontico esistenziale: l’essere totale del cliente è colto su tutte le sue varianti emozionali e psichiche nel limite storico della seduta. Lo psicoterapeuta è in grado di seguire l’emozionalità del cliente facendosi emozionalità risonante la pulsione di questo, ma con coscienza distinta. Lo psicoterapeuta deve muoversi con ogni dinamica per creare il contatto con il punto primario del cliente. Cerca di creare dei momenti dinamici all’insaputa di questo: il discutere su alcuni modelli di complesso, di fissazione oggettuale, di rapporti del passato che strutturano il presente, di interferenze regressive di Super-Io, etc., deve essere effettuato attraverso la tattica del muoversi in periferia per guadagnare il centro. In virtù del contatto con la centralità organismica dell’altro, lo psicoterapeuta è in grado di vedere la scissione tra l’Io e l’In Sé, di discriminare le pulsioni di quest’ultimo dalle pulsioni complessuali e di verbalizzare con insistenza la pulsione dell’In Sé all’Io (direttività).

approfondimenti su: ontopsicologia e antonio meneghetti